L’assemblea
dei sindaci riunitasi oggi in Provincia ha approvato l’atto di indirizzo per
definire il percorso di ripubblicizzazione dell’acqua.
Il consiglio
locale di ATERSIR (l’ex. ATO, l’assemblea provinciale che deliberava sulla
gestione del servizio idrico) ha deciso di rinunciare alla gara europea per il
rinnovo della concessione per la gestione del servizio idrico. “Una proposta
che guarda alle nuove generazioni”, come titola il documento presentato dall’ass. Tutino, per
creare un soggetto pubblico che possa gestire l’acqua della provincia di Reggio
Emilia.
Il
documento (leggi
qui) è frutto del percorso avviato dall’assessore provinciale a seguito dell’esito referendario e
delle pressanti richieste del Comitato Acqua Bene Comune. Un percorso
sviluppatosi all’interno del Forum
Provinciale per l’Acqua istituito dalla Provincia a cui hanno partecipato,
oltre al Comitato, associazioni ambientaliste, di categoria e sindacali.
La
votazione di oggi è un passo importantissimo dunque, fondamentale per
l’avvio di un concreto processo di ripubblicizzazione dell’acqua nella nostra provincia.
Il
Comitato Acqua Bene Comune è molto soddisfatto di questo risultato: ringraziamo
gli amministratori presenti alla votazione e l’ass. Provinciale Mirko Tutino
per l’impegno preso.
La
discussione prima del voto è stata molto proficua: in particolare abbiamo colto
con molto interesse le tante riflessioni sulla forma societaria che la nuova
gestione “in house” dovrà assumere. Come Comitato proponiamo da tempo l’azienda
speciale
interamente pubblica: ente di diritto pubblico che da maggiori garanzie di
controllo e partecipazione. E proprio verso questo modello di gestione sembra
indirizzarsi l’assemblea dei sindaci: Tutino in primis appoggia l’idea di una
azienda speciale per la concessione, dichiarandosi apertamente un sostenitore
di questo soggetto giuridico, e dopo di lui altri sindaci partendo da
Novellara.
Un
approvazione di grandissima importanza, che apre effettivamente la strada alla
ripubblicizzazione, inserendo anche elementi importanti nella discussione.
Riteniamo
però necessarie alcune precisazioni, che abbiamo fatto anche in aula dopo avere presentato un
nostro documento, proprio nel merito della delibera approvata.
La delibera prevede che “l’analisi propedeutica alla
nascita del soggetto pubblico” sia svolta dal Comune di Reggio Emilia: un passo
importante perchè la scelta sul futuro della nostra acqua non sia presa a
livello regionale da ATERSIR ma sui territori. Ci auguriamo che la giunta Delrio sappia agire
nell’interesse dei cittadini e non in quanto azionisti di IREN spa, nella veste di fautori della
privatizzazione di AGAC che ci ha portati nella situazione attuale. Come
abbiamo ribadito in Consiglio Comunale lunedì ci aspettiamo scelte chiare e
nette, che non
siano basate su giochi di parole ma su decisioni sostanziali per la
realizzazione di un soggetto interamente pubblico che possa gestire l’acqua
come bene comune.
Sempre per
restare in “ambito linguistico” constatiamo che nel documento non si parla
di un soggetto INTERAMENTE pubblico. Proprio per le ragione espresse poco fa ci appelliamo alla
buona fede dei nostri amministratori, augurandoci di non cadere nella trappola
dei giochi di parole. Anche IREN spa viene tuttora spacciata come azienda
pubblica, per quel famoso 51% di azioni possedute dai sindaci. Non ci stancheremo
mai di ripetere che tutto questo è falso: IREN è una società per azioni,
governata secondo il diritto privato, partecipata dal pubblico ma non di
proprietà interamente pubblica.
Una vera
ripubblicizzazione non può prescindere da un’azienda totalmente pubblica
posseduta interamente dagli amministratori locali.
Parlando
di decisioni e di processi di ripubblicizzazione nel documento si dice che la
nuova società pubblica sarà pronta entro il 2014. Tutino ha sottolineato che questa
tempistica servirà proprio a facilitare i sindaci che saranno eletti alle
prossime consultazioni, che si vedranno consegnare una nuova azienda. Ancora
una volta vogliamo sperare, e su questo vigileremo, che non vi sia dietro
questa scelta di tempi un tentativo a temporeggiare, per non garantire un risultato
immediato in modo da tenere aperta per alcuni anni una comoda via di uscita da
questo processo virtuoso che si andrebbe a percorrere.
Su una
cosa in particolare non possiamo tacere come Comitato Acqua Bene Comune.
Nel
testo approvato oggi avvertiamo una gravissima esclusione dei cittadini dal
processo di ripubblicizzazione: si tratta di una svista o di precisa volontà politica?
Tutino ha parlato di un “percorso di consapevolezza culturale” svolto dalla Provincia e dagli
amministratori sul tema dell’acqua come servizio da ripubblicizzare.
Conosciamo
bene il mondo della politica reggiana e conosciamo le sue esigenze di
auto-legittimizzazione e di attribuzione di meriti. Non è parte della nostra
missione quello di lottare per un riconoscimento dei risultati al Comitato, ma è
nostro compito fondamentale e imprescindibile agire affinché i cittadini
vengano posti al centro nelle decisioni sull’acqua e i beni comuni.
Chi ha
promosso e proposto la ripubblicizzazione dell’acqua nella nostra provincia, da
oltre 6 anni a questa parte, sono i cittadini e il comitato. E’ grave
constatare che nel processo di creazione del nuovo soggetto pubblico che
gestirà l’acqua non siano stati coinvolti. Significa non riconoscere l’impegno e l’attività dei
tanti cittadini, ma soprattutto vuol dire ignorare la richiesta di partecipare
che da loro viene fatta. E’ impensabile proporre un processo di
ripubblicizzazione in cui non vi sia spazio per la cittadinanza in un ruolo
da protagonista insieme ai lavoratori e agli amministratori locali.
Questa è
la battaglia culturale che portiamo avanti da anni e che evidentemente non
abbiamo ancora vinto.
E’ con molta
soddisfazione
quindi che registriamo l’approvazione dell’atto di indirizzo di oggi,
ritrovando in questo risultato la conferma al tanto impegno messo in campo da
parte nostra e dei cittadini reggiani in tutti questi anni. E’ un risultato
da festeggiare: una notizia importante non solo per Reggio Emilia ma per tutti
i Comuni italiani in cui si lotta contro la privatizzazione dell’acqua e dei
beni comuni.
Il nostro
impegno non finisce qui: invitiamo i cittadini ancora una volta a seguire con
noi il percorso che ci porterà all’effettiva ripubblicizzazione. Un cammino
lungo, in cui siamo chiamati ad essere presenti con la massima attenzione.
Oggi
più che mai: SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!