domenica 29 gennaio 2012

Napoli - Forum Rete dei Comuni per i Beni Comuni. Note sulla giornata


Circa 2000 partecipanti dopo l'apertura con gli interventi di Norma Rangeri e Alberto Lucarelli, hanno discusso nei 4 gruppi di lavoro.
Assemblea conclusiva al Teatro Politeama in cui dopo le relazioni si sono svolti gli interventi di Antonio De Luca, operaio dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco iscritto alla Fiom, Massimo Zedda sindaco di Cagliari, Nichi Vendola presidente Regione Puglia, Michele Emiliano sindaco di Bari e Luigi De Magistris sindaco di Napoli.
In tutta la giornata in più occasione è stata ribadita la solidarietà al movimento No Tav contro gli arresti avvenuti i giorni scorsi.

mercoledì 25 gennaio 2012

Rimini - Presentazione del libro "Come abbbiamo vinto il referendum" con Marco Bersani

MERCOLEDI' 25 GENNAIO 2012
presso i locali della Casa della Pace - Via Tonini, 5 - Rimini
ore 21.00
Con la presenza dell'autore del libro "Come abbiamo vinto il referendum" Marco Bersani, proveremo ad approfondire e ripercorre le tappe più importanti della storia del Forum dei Movimenti dell'Acqua in Italia e nel mondo, con particolare attenzione agli ultimi avvenimenti.
Espressamente Marco, dedica questo libro a tutte le attiviste e gli attivisti che in tutti questi anni hanno saputo aprire, con il linguaggio dei beni comuni, nuovi spazi pubblici di discussione e scrivere un manifesto per un'altra politica che va già oltre il risultato referendario e ci coninvolge, allo stesso tempo, nella costruzione di forme sociali altre, in cui non sia il mercato a dettare le regole.

martedì 17 gennaio 2012

APPELLO GIÙ LE MANI DALL’ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA!

Logo_ForumIl 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.