sabato 24 gennaio 2015

Acqua - Rimini e provincia Rispettare il Referendum, Ripubblicizzare il servizio idrico

No ai colpi di mano, avviare una istruttoria pubblica, i cittadini devono discutere e decidere per l'affidamento del servizio idrico

Senza dibattito pubblico e senza informare la cittadinanza, pare che i Sindaci del territorio Riminese intendano decidere il nuovo affidamento dei servizi idrici (il vecchio è scaduto e siamo in regime di proroga) attraverso la messa a gara del servizio e quindi decretandone di fatto la Privatizzazione.
Sarebbe una violazione gravissima del mandato democratico e popolare che ha visto la stragrande maggioranza dei cittadini/e del territorio Riminese (145.534 SI') pronunciarsi contro la privatizzazione dell'acqua e per la sua sottrazione alle logiche del mercato attraverso il Referendum.
Facciamo appello ai Sindaci, a cambiare strada e a tutti i rappresentanti delle istituzioni a mobilitarsi assieme ai cittadini per scegliere l'unica strada coerente col mandato democratico, l'affidamento ad una azienda speciale pubblica.
Facciamo notare che questa discussione avviene proprio in presenza della Legge di stabilità voluta dal governo, che prevede misure che potrebbero portare ad una compiuta privatizzazione di soggetti come HERA.
Quindi l'affidamento attraverso la gara significherebbe privatizzare il servizio.
Solo l'affidamento in House a una azienda di diritto pubblico controllata in toto dai comuni, garantirebbe una gestione finalizzata agli interessi dei cittadini e dell'ambiente, e non a quelli dei mercati finanziari.

Di seguito il video dell'assessore Mirko Tutino della provincia di Reggio Emilia che proietteremo questo pomeriggio durante l'assemblea alle ore 16.00 presso la sala del Buonarrivo (sede della Provincia di Rimini) Corso D'Augusto, 231



Intervento di apertura dell'assemblea Pubblica:
Andrea Caselli coordinatore regionale dei comitati acqua bene comune


mercoledì 14 gennaio 2015

Lettera Aperta ai sindaci del territorio Riminese


Caro Sindaco,

nel suo comune 62.381 cittadini hanno votato il 12 giugno 2011 Sì ai referendum contro la privatizzazione dell'acqua e contro il profitto in bolletta.
Nel territorio Riminese è ormai da tempo scaduto l'affidamento del servizio idrico integrato, attualmente gestito da HERA in regime di proroga.Abbiamo saputo dell'intenzione del consiglio territoriale di ATERSIR, di cui anche la sua amministrazione fa parte, di procedere ad un nuovo affidamento del servizio tramite gara ad evidenza pubblica.
Non le sfuggirà che un passaggio di questo genere produrrebbe la sostanziale privatizzazione del servizio idrico, in palese contrasto con la volontà dei cittadini italiani e del suo comune.
La privatizzazione sarebbe sicura, anche in considerazione del fatto che HERA, per via delle nuove norme previste dalla Legge di stabilità si avvia ad un probabile processo di privatizzazione, attraverso la cessione incentivata, da parte dei comuni di gran parte delle azioni in proprio possesso.
Un passaggio così importante non può avvenire senza una istruttoria pubblica degna di tal nome e supportata da studi specifici sulla realtà Riminese, che prospettino ed analizzino accuratamente tutte le soluzioni possibili previste dalla normativa Europea.
Prima fra tutte la possibilità che i Comuni decidano l'affidamento in House ad una Azienda Speciale interamente dipendente dai comuni del Riminese stessi.
Ci risulta che questo lavoro non è stato fatto e che la documentazione da voi visionata sia largamente insufficiente, genericamente riferita ad altre realtà, ed in alcuni casi del tutto tendenziosa e di parte, densa di contenuti spazzati via dall'esito referendario.
La gestione in House dovrebbe avvenire attraverso la costituzione di una Azienda speciale realizzata attraverso lo scorporo del ramo idrico di HERA, e collocarsi in un orizzonte prospettico che veda la trasformazione di Romagna Acque in Azienda speciale, riconnettendo tutto il servizio idrico integrato.
Il primo vantaggio di tale soluzione sarebbe la ripresa di controllo e di potestà decisionale dei Comuni su un fattore fondamentale del governo del territorio, fattore come ben sapete totalmente scomparso nel caso della gestione tramite HERA, oramai deterritorializzata, finanziarizzata, eccessivamente grande e che impedisce la focalizzazione sugli interessi del territorio Riminese e dei suoi cittadini e della dovuta cura delle risorse idriche del territorio.
Questa prospettiva libererebbe risorse da destinare agli investimenti necessari producendo la possibilità che i comuni riprendano realmente il controllo della tariffa sia finalizzata agli investimenti che a benefici tariffari per i cittadini.
Sappiamo che la volontà dei comuni è fortemente condizionata dalla questione delle risorse, per via dei continui tagli ai quali sono stati soggetti, e per i ricatti che li spingono precisamente sulla strada delle privatizzazioni, realizzando la più grande spoliazione del patrimonio civico.
Eppure a questa deriva va opposta la volontà di recuperare un profilo che metta al centro gli interessi del territorio, dando nuove soluzioni al problema finanziario: la gestione finanziaria degli investimenti sarebbe garantita dalla tariffa, e la parte di esborso da fare nel momento dell'affidamento in HOUSE potrebbe essere supportata da diversi strumenti, fra i quali la cessione delle azioni di HERA extrapatto, la richiesta di finanziamento a Cassa Depositi e prestiti rompendo la logica che la stessa finanzia le privatizzazioni .
Sono solo abbozzi di idee che richiedono un preciso esame sulla base di studi di fattibilità convincenti e specifici, ma questo lavoro che richiede il tempo necessario, oggi sarebbe già disponibile se si fosse lavorato per la chiarezza e non per condurre ad una decisione preordinata.

Come Comitati acqua bene comune dell'Emilia Romagna, garantiamo tutta la nostra collaborazione, rendendoci disponibili ad incontrarla, e ad interloquire con il consiglio comunale in sessione aperta alla cittadinanza.

La invitiamo inoltre fin da ora a partecipare all'assemblea pubblica che si terrà il giorno Sabato 24 gennaio 2015 alle ore 16.00 a Rimini Presso la sala del Buonarrivo (sede della Provincia di Rimini) Corso D'Augusto, 231 Rimini promossa dai Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna

Le chiediamo però con fermezza di fermare il processo che si è avviato per non trovarci di fronte al fatto compiuto, l'acqua è un diritto umano fondamentale e come tale richiede percorsi democratici e senso del ruolo pubblico delle istituzioni.