domenica 18 marzo 2012

A Marsiglia si chiude il FAME e nasce la Rete Europea per l’Acqua Pubblica

di Caterina Amicucci
Tratto da http://www.famedacqua.it/

Si è chiuso ieri con una grande e colorata manifestazione che ha attraversato il centro di Marsiglia il Forum Mondiale Alternativo dell’acqua.
Contemporaneamente andava in scena ai margini della città il consueto carnevale locale, che quest’anno è stato finanziato delle multinazionali riunite nel Consiglio Mondiale dell’Acqua, l’organizzazione privata organizzatrice del foro ufficiale, ed è stato così costretto a partire dal Palazzo dei Congressi sede dei lavori.
Una fotografia che ben rappresenta il diverso esito dei due eventi. Il forum ufficiale, un flop costato milioni di euro e che ha costretto Nicolas Sarkozy a cancellare la sua partecipazione pochi giorni prima dell’apertura dei lavori, è stato snobbato da tutte le altre cariche degli stati incluso il nostro ministro Corrado Clini.
Dall’altro lato della città il forum alternativo in mattinata si era chiuso con l’approvazione di una dichiarazione finale che ribadisce la volontà del movimento di arrestare la privatizzazione e la finanziarizzazione dell’acqua e ottenere il pieno riconoscimento dell’acqua come diritto. Il testo contiene anche un diretto appello alle Nazioni Unite di riportare il dibattito politico sulle risorse idriche in seno istituzionale organizzando un forum “legittimo” a ottobre del 2014. Un movimento che sembra crescere molto rapidamente e che esce dall’appuntamento marsigliese estremamente rafforzato. L’assemblea si è infatti conclusa con le dichiarazioni di impegno delle reti regionali. Il balzo in avanti più significativo è stato il lancio ufficiale della rete europea dei movimenti dell’acqua, fortemente voluta dalla delegazione italiana e che aveva mosso i suoi primi passi a Napoli lo scorso dicembre.
La rete ha varato una carta basata su quattro punti fondamentali: 1) l’acqua non è una merce ma un diritto universale ed un bene comune 2) il superamento del full cost recovery come principio guida del finanziamento del servizio idrico 3) garantire a tutti l’accesso al quantitativo minimo vitale d’acqua 4) la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla gestione del servizio.
La prima attività su scala europea sarà quella di utilizzare l’Iniziativa dei cittadini Europei, ovvero lo strumento di democrazia diretta recentemente introdotto dal trattato di Lisbona. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme in sette paesi per invertire la trazione privatizzatrice dell’Unione e proporre un’iniziativa legislativa alla Commissione.
Un bilancio positivo anche nei numeri e nella qualità del dibattito e della partecipazione. Oltre 2000 partecipanti registrati e 50 fra workshop e conferenze, che hanno approfondito tutti i principali temi legati all’acqua, ma soprattutto hanno rafforzato i legami e la strategia interna.
Una delle questioni che maggiormente ha animato i dibattiti è quella su quale modello di pubblico il movimento intende abbracciare. Un dibattito aperto che apre un interessante confronto sia culturale che fra tradizioni politiche diverse ed essenziale nella riflessione complessiva sul tema dei beni comuni. Nel giorno di chiusura è arrivata anche la notizia che la sezione francese di Amnesty International e Reporter sans Frontière hanno aperto un fascicolo sul caso dei mediattivisti fermati dalla polizia in occasione dell’apertura dei lavori del forum ufficiale. Gli attivisti erano stati prelevati dal palazzo dei congressi e trasportati in questura per poi essere rilasciati, al termine della cerimonia, senza nessuna spiegazione e richiesta di scuse. Un fatto inquietante che ben si sposa con la natura privatistica dell’evento.


venerdì 16 marzo 2012

APPELLO CONTRO LA MULTIUTILITY DEL NORD

Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.

Con l’abrogazione dell’art. 23 bis, il referendum ha restituito alla sfera pubblica non solo l’acqua, ma anche gli altri servizi pubblici, compresi i rifiuti e il trasporto pubblico locale. Decenni di liberalizzazioni e privatizzazioni mostrano oggi il fallimento di questo disegno che ha visto il pubblico ritirarsi dai propri compiti e i Comuni trasformarsi da garanti dei servizi pubblici in azionisti. Ci lasciano aziende con miliardi di debito, aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizione dei lavoratori del settore, azzeramento degli  investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di ingenti risorse naturali, finite e irriproducibili, e una drastica riduzione degli spazi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza.

La proposta di creare una grande multiutility del nord si inserisce in questo quadro desolante. Ripercorre la strada dei fallimenti testimoniati dai bilanci in debito di A2A, Iren, Hera, ecc.; ci ripropone l'idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio; punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala. E’ un’operazione lobbistica e verticistica di istituzioni, managers e correnti di partiti, estranea alle città interessate, che espropria i consigli comunali dei loro poteri e allontana le decisioni dal controllo democratico. Oggi serve una gestione dell'acqua, dei rifiuti, del TPL, dell'energia, prossima ai cittadini e alle amministrazioni locali, per garantirne la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi.

Oggi più che mai una scelta del genere non deve essere perseguita. Al contrario è necessario aprire un ampio dibattito pubblico che coinvolga le amministrazioni locali, le assemblee elettive, coloro che hanno promosso e vinto i referendum, le associazioni, i comitati, tutti coloro che vogliono preservare l’universalità dei diritti fondamentali, come l’acqua, e tutelare i diritti dei lavoratori. Riteniamo indispensabili modalità nuove ed etiche per garantire ai Comuni investimenti pubblici necessari a realizzare politiche ambientali di risparmio idrico ed energetico e di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti - obiettivi previsti dalla Direttiva Europea sulla promozione delle fonti rinnovabili. Non accettiamo di farci espropriare delle condizioni minime per esercitare i diritti di cittadinanza, di riproducibilità della nostra vita associata, in armonia con l'ambiente.

Per queste ragioni, pensiamo sia interesse di tutta la società civile fermare questo progetto che si presenta come un ulteriore attacco alla democrazia e ai beni comuni. Chiediamo a tutte le forze politiche, sociali e sindacali, in particolare quelle che hanno sostenuto i referendum, di prendere una posizione chiara opponendosi con decisione a questo progetto e portandolo alla discussione e al pubblico dibattito. Ci impegniamo a favorire tutti i possibili momenti informativi, di dibattito e di sensibilizzazione.

FIRMATO: DARIO FO (Attore, premio Nobel) - FRANCA RAME (Attrice) - MONI  OVADIA (Attore) - STEFANO RODOTA’ (Giurista) - ELIO E MANGONI (Le storie tese) - NANDO DALLA CHIESA (Sociologo Univ. Milano) - GIULIO CAVALLI (Attore e Consigliere Regione Lombardia SEL) - LORIS MAZZETTI (Giornalista RAI) - PAOLO ROSSI (Attore) - BASILIO RIZZO (Presidente Consiglio comunale Milano) - GUIDO VIALE (Economista) - ALBERTO LUCARELLI (Giurista, Assessore Comune Napoli) - VITTORIO AGNOLETTO (Ex-Parlamentare Europeo) -LUIGI FERRAIOLI (Costituzionalista Univ. Camerino) - UGO MATTEI (Giurista Univ. Torino) - BRUNO BOSCO (Economista, Preside Facoltà Giurisprudenza Univ. Milano Bicocca) ANDREA DI STEFANO (Dir. Rivista Valori) - ELIO VELTRI (Scrittore) - LUCA NIVARRA (Giurista Univ. Palermo) - GAETANO AZZARITI (Costituzionalista Univ. La Sapienza Roma) - ROBERTO BIORCIO (Sociologo Univ. Milano Bicocca) - EMILIO MOLINARI (Movimento acqua) - MARIO AGOSTINELLI  (Energia felice) - MASO NOTARIANNI (Emergency) - DIEGO PARASSOLE (Attore) - ALBERTO PATRUCCO (Attore) - SILVANO PICCARDI (Regista) - PIETRO RAITANO (Dir. Altreconomia) - LUCA MARTINELLI (Giornalista Altreconomia) - RENATO SARTI (Regista) - BEBO STORTI (Attore) - JOLE GARUTI (Dir. Centro studi Sao) - LUCA KLOBAS (Attore) - LEONARDO MANERA (Attore) - NADIA VOLPI (Italia Nostra) - RITA PELUSIO (Attrice) - HENRY ZAFFA (Attore) - PAOLO CACCIARI (Crescita felice) - GIANNI TAMINO (Biologo Univ. Padova) - CLAUDIO BISIO (ATTORE) - DANIELE SILVESTRI (Musicista) - PAOLO JANNACCI (Musicista) - ALE E FRANZA (Attori)
PRIMI FIRMATARI ISTITUZIONALI: ANITA SONEGO (CONS. COMUNALE MILANO, FS); MIRKO MAZZALI (CONS. COMUNALE MILANO, SEL); MATTIA CALISE (CONS. COMUNALE MILANO, M5S); ANNA SCAVUZZO (CONS. COMUNALE LISTA MILANO X PISAPIA); ELISABETTA STRADA (CONS. COMUNALE LISTA MILANO X PISAPIA); MASSIMO GATTI (CONS. PROVINCIALE MILANO, FS); GIANCARLO PETERLONGO (CDA ATO MILANO); ANTONELLO PATTA (FS); ANTONIO LARENO (CGIL); ENZO GRECO (SEGR. CGIL); GIACOMO CONTI (CONS. REGIONALE LIGURIA, FS); NICOLO' SCIALFA (CAPOGRUPPO IDV REGIONE LIGURIA); ANTONIO BRUNO (CONS. COMUNALE GENOVA FS); MANUELA CAPPELLO (CONS. COMUNALE GENOVA); ELEONORA ARTESIO (CONS. REGIONALE PIEMONTE, FS);