Questo mese
di Luglio 2013 si sta caratterizzando, come credevamo succedesse, con una forte
discussione sul Sistema Idrico Integrato, da un lato sull’annosa
situazione delle fogne e dall’altro sulla scadenza dell’affidamento
della gestione ormai in proroga da più di un anno ad Hera.
Ieri, 23
luglio 2013, si è riunita la 5° Commissione Consiliare della
Provincia di Rimini a cui abbiamo partecipato grazie al lavoro svolto in questi
due anni, dal Referendum 2011 a oggi ed alle proposte fatte in coerenza ai
risultati referendari sulla tematica del nuovo affidamento. Nello scorso confronto
tra il Coordinamento dei Comitati Acqua Bene Comune della Romagna e i Consigli
Atersir Locali riuniti in seduta congiunta a Forlì per discutere
dell’attivazione del “tavolo dell’acqua bene comune in
Romagna” e per verificare la volontà di attivare in quel contesto
studi di fattibilità sulla gestione del servizio idrico integrato in
Romagna, non ha portato grandi risultati, anzi avevamo percepito una forte
accelerazione nella processo decisionale che avrebbe dovuto deliberare entro la
fine di questo mese, sia a chi sia come affidare la gestione del servizio
idrico.
In
commissione è’ emersa, in tutta la sua evidenza, la
complessità della materia relativa all’affidamento del Servizio
Idrico Integrato e la Commissione ha sostenuto l’esigenza di non decidere
in fretta ma di chiedere i necessari approfondimenti sia sul versante giuridico
che sul versante tecnico.
Attendiamo
una risposta in tal senso dalla riunione del Consiglio Locale Atersir Rimini
(riunione prevista per domani 25 luglio), per dare corso alla volontà
espressa dalla maggioranza assoluta dei cittadini italiani (e riminesi) con il
pronunciamento referendario.
Chiediamo che
venga deliberata la richiesta che il territorio di Rimini, con i 150 mila in
Provincia e, i 513 mila cittadini in Romagna, ha fatto votando al referendum.
La volontà è chiara ed è che l’acqua non
subisca processi di privatizzazione e che sulle tariffe non sia caricata la
remunerazione del capitale.
“Il
Referendum deve essere rispettato e considerato un vincolo per gli Amministratori”
questa la frase espressa dal Presidente della Provincia Vitali, durante la
Commissione. Ci troviamo pienamente d’accordo ma sentiamo la
necessità che venga espressa la volontà politica della
ripubblicizzazione e si avvino le procedure per lo studio di fattibilità
sia tecnico che giuridico, in un reale coinvolgimento partecipativo del
Comitato, degli Amministratori e dei cittadini.
Pensiamo
anche che il percorso partecipativo che la Provincia di Rimini ed il Comitato
Locale Atersir di Rimini hanno avviato, con il coinvolgimento del Comitato
Acqua Bene Comune di Rimini, invitato a partecipare alle ultime riunioni,
è un valore (non è avvenuto così ne a Ravenna ne a
Forlì-Cesena) e deve essere confermato ed allargato. Ciò
va fatto dando ai Sindaci e consiglieri comunali la possibilità di
conoscere e discutere i contenuti degli studi di fattibilità e su quali
scelte assumere in relazione all’affidamento del servizio idrico al
prossimo gestore. Crediamo che accelerare i tempi delle scelte, sacrificando
il percorso democratico e dando la priorità al tema degli investimenti
è un errore che occorre evitare: sia perché c’è
tutto il tempo necessario per discutere e decidere in quanto si
utilizzerà tutto il 2014 per perfezionare e realizzare
l’affidamento; sia perché è necessario che il territorio
di Rimini ed i suoi Amministratori si mettano nelle condizioni di poter
incidere, decidere e controllare ciò che avviene nel territorio senza
delegare ad ambiti più vasti le scelte che li riguardano.
A sostegno di
questo percorso rafforzeremo le nostre iniziative di mobilitazione.
Si scrive
acqua, si legge democrazia!
Articolo Voce del 25/07/2013
Articolo Corriere di Rimini del 25/07/2013