domenica 25 settembre 2011

Lettera al Presidente della Provincia di Rimini ed ai Sindaci di tutti i comuni

Vogliamo render pubblica la lettera inviata agli amminisatratori di tutta la provincia di Rimini confidiamo di intraprendere, un percorso partecipativo come strumento fra Amministrazione e Comitato per rendere effettivi i risultati referendari.

Rimini, 22 settembre 2011

Signor Presidente della Provincia Di Rimini, Signori Sindaci,

con il raggiungimento del quorum al referendum del 12 e 13 giugno la privatizzazione della gestione del
servizio idrico in Italia è stata fermata.

I cittadini hanno espresso in maniera inequivocabile che l’acqua è un bene comune privo di rilevanza
economica e su cui non devono essere fatti profitti. Ora, si tratta di ripartire da questo risultato e da quello
che abbiamo affermato: fuori l’acqua dal mercato e fuori i profitti dall’acqua.

Con l’abrogazione dell’art. 23bis della finanziaria del 2008 (la norma che impone la privatizzazione e la
svendita dei servizi pubblici locali) si restituisce ai sindaci, alle amministrazioni comunali e ai cittadini la
possibilità di governarsi sul territorio in cui abitano.

Nelle nostre città, il quorum è stato ampiamente raggiunto e i cittadini e le cittadine di tutte le città della
provincia di Rimini hanno espresso, a nostro parere un chiaro segnale di volontà politica: coloro che vivono
questo territorio chiedono a gran voce la pubblicizzazione della gestione dell’acqua a Rimini e hanno
ritenuto importante esprimere la propria volontà rispetto alla richiesta di considerare l’acqua un bene
comune e sottrarla al profitto e alla mercificazione.

Partendo quindi dalla partecipazione cittadina ai referendum, con la presente esprimiamo la nostra
volontà di cittadini e cittadine di tutte le città della provincia di Rimini al ritorno ad una amministrazione
completamente pubblica del servizio idrico, nonché ad una nuova gestione dei rapporti con Hera S.p.a. .

Come abbiamo scritto più volte durante la campagna referendaria, dietro alla parola e alla battaglia dei
referendum si evince chiaramente il concetto di democrazia vera e partecipata.

Auspichiamo quindi che questa lettera possa essere un primo passo per una nuova modalità di gestione
delle risorse (bilanci trasparenti, dibattito pubblico sugli indirizzi a livelli quanto più decentrati, diritto di
ispezione e controllo su tutti gli aspetti della gestione), che interessi non solo quella idrica ma tutti i servizi
locali, come espresso dal primo quesito del referendum.

Il comitato referendario riminese “Due sì per l’acqua bene comune” non ha cessato la sua attività ma
rilancia la sua proposta come Comitato Acqua Bene Comune, dopo questo voto, dopo questa importante
battaglia per una nuova partecipazione diretta all’amministrazione del nostro territorio, chiediamo che
venga da subito avviato un meccanismo partecipativo come strumento fra amministrazione e comitato.

Distinti saluti

Comitato Acqua Bene Comune – Provincia Rimini

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