lunedì 24 giugno 2013

OCCUPY PROVINCIA

Domani Martedì 25 Giugno alle ore 17.45 ci sarà il Consiglio Provinciale di Rimini

a cui parteciperemo come Comitato Acqua e Beni Comuni di Rimini in coordinamento con i comitati di Forlì e di Ravenna per proseguire con l’iniziativa Occupy Provincia e per chiedere l’istituzione del tavolo ABC Romagna per la ripubblicizzazione del SII in Romagna. 
I primi due appuntamenti ci hanno visti protagonisti, nei Consigli Provinciali di Forlì e di Ravenna, rispettivamente Mercoledì 23 e Martedì 28 Maggio, con lo scopo di denunciare il lassismo politico e le false promesse sull’attivazione del tavolo ABC Romagna e dell’incontro congiunto dei tre consigli d’ambito (previsto dalla Legge Regionale E.R. N.193 del 23-12-2011 Art.8 comma 7).
Siamo entrati, nelle sedi dei due Consigli Provinciali, con le nostre bandiere e con i cartelli per ribadire con forza che non facciamo sconti a nessuno sul rispetto dell’esito refendario del 2011, e che già troppo tempo è passato. Consideriamo, l’apertura del percorso di Ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato in Romagna e nello specifico dell’avvio di uno studio di fattibilità che analizzi economicamente, ma non solo questo processo, una risorsa per tutti i cittadini e le cittadine che vivono in questi territori.
Le nostre richieste, formulate nei modi e nei tempi con una certa costanza e cognizione di causa, guardando sempre all’interesse generale delle nostre comunità, le abbiamo presentate più e più volte in eventi pubblici come: iniziative popolari, presidi, interrogazioni nei Consigli Comunali, convegni con illustri interlocutori ed anche agli amministratori. Di fatto, Il punto di vista del Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua, è ormai arcinoto a tutti e, nel caso specifico, la proposta di ripubblicizzazione del SII in Romagna è nota a tutti gli amministratori anche se fino ad ora ci hanno percepito come un problema, ed infatti i favorevoli, non hanno mai formalizzato le loro intenzioni. Il comportamento visto negli ultimi due Consigli provinciali ci riporta ad un modo di fare politica che non ci appartiene, è ormai non può essere più tollerata nel presente democratico del nostro Paese.
Garantire che la gestione del servizio idrico integrato, riconosciuto come servizio pubblico locale di interesse generale, non persegua scopi di lucro e sia sottratta ai principi della libera concorrenza, mediante un soggetto a proprietà pubblica. Garantire la gestione partecipativa del bene comune acqua, orientata a criteri di efficienza, risparmio, solidarietà, trasparenza, sostenibilità, con finalità di carattere sociale ed ecologico, salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future, non è una richiesta di cambiamento aleatoria, utopistica, ma concreta e coerente. 
A due anni esatti dal Referendum è sotto gli occhi di tutti, qual è stata la vera intenzione di chi ha governato il Paese fino ad ora e, di chi ha amministrato questi territori. Se da un lato si è data una spinta verso le privatizzazioni cercando più volte di disconoscere e cancellare l’esito referendario, dall’altro abbiamo visto l’immobilismo e il poco coraggio a determinare inversioni di rotta.
L’epoca delle privatizzazione non è terminata, nè sul territorio italiano, nè in Europa e neanche nell’area più allargata, che potremmo definire Euro-mediterranea, ma le piazze turche ci parlano proprio dell’importanza di difendere i beni comuni e sottrarli alla finanziarizzazione dell’esistente.

I Comitati e i Cittadini chiedono alle Istituzioni il rispetto degli impegni presi.
Si scrive Acqua, si legge Democrazia

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